Ciao amici,
Dopo molto tempo, eccomi di nuovo qui;
mi mancava il mio Blog :)
Come sapete, dopo aver lasciato la moto ad Ulan Bator da
Enk, ero rientrato a casa a fine luglio 2015.
Oltre al percorso di rientro dalla Transiberiana, mi mancava
però anche la visita all’orfanotrofio di LVIV (Leopoli) in Ukraina.
Avevo già preso i contatti con la direttrice e mi sentivo in
colpa per non essere passato da questi bambini.
Per cui mi sono detto: che cosa mi impedisce di farlo ora??
L’Ukraina è vicina …qui dietro l’angolo dall’Italia :)
Non avevo tanta voglia di fare il viaggio in solitaria per
cui ne ho approfittato per convincere il mio caro amico Alessandro (quello
storico da bambino) a venire con me; detto fatto, appena proposto ha subito
accettato …evvai!
Decidiamo di partire, entrambi a questo punto con BMW, io
con il GS 1200 e lui con il GS 1100.
Siamo in pieno lavoro per cui non c’è molto tempo: sono 3600
km circa andata e ritorno, decidiamo per
il giovedì pomeriggio, partenza alle 17 con l’obiettivo di rientrare domenica
sera (azz….)
Mi sento al telefono con Alessandro per ultimi dettagli e mi
chiede di trovarci fuori casa sua alle 17 di giovedì: conoscendo bene Susy la
moglie, gli chiedo se forse non sarebbe meglio io interceda anche io, farei la
mia parte da commerciale spiegandole l’obiettivo di questo revival …sono 25
anni che non viaggiamo più insieme …e lo scopo è benefico.
Lui categorico: ma noooo, lascia stare ….le parlo io e non
ci sono problemi! Vabbè …
Giovedì alle 17 sono fuori casa sua, parcheggio la moto e mi
avvio verso casa loro… si apre porta e vedo sguardi un po’ cupi… Susy è
gentilissima, mi abbraccia e saluta ma è gelida con Alessandro.
Brevi saluti e via; appena arrivati a Vipiteno inizia
pioggia torrenziale! Tute anti-acqua e si va avanti… è buio pesto e la
visibilità fa pietà!
Dobbiamo cercare arrivare il più avanti possibile prima di
fermarci, ma facciamo una sosta per un panino in autogrill.
Siamo entrambi felici per questo viaggio insieme ma vedo
Alessandro un po’ malinconico… capisco che è per Susy e cerco di rasserenarlo.
Io: Si è arrabbiata perché andiamo via 3 giorni?? Avevi
altri impegni con lei ??
Alessandro: no ..no …è che sapendo la sua possibile reazione
non le avevo detto nulla!
Io: Nulla ?? fino a quando ??
Alessandro: fino alle 16.45 di giovedì!! arrivato a casa le
ho detto che partivo… così non ha avuto tanto tempo per incavolarsi
Pazzesco: Ale non è cambiato… e capisco Susy
Troviamo una piccola pensione per la notte e al mattino via,
alla volta di Banska Bistryca dove ho la mia azienda e Martin ci aspetta
Al pomeriggio, una volta arrivati, prendiamo Martin con la
sua Africa Twin 650 e ci avviamo in direzione Kolinovce (casa sua, vicino al
confine Ukraino): ci aspetta la sua famiglia per cena.
Arriviamo a casa sua e con i suoi genitori che non vedevo da
tempo sono feste e abbracci, ci sono anche sua sorella Janka con Peter.
Sono sempre super ospitali, la cena era buonissima e c’era
alcool a volontà, a dormire siamo nella pensione vicina, tocco il letto e buona
notte.
Al mattino presto partiamo in direzione Kosice e poi confine
Ukraino; dobbiamo fare presto per arrivare a Lviv nel pomeriggio.
Al confine Ukraino purtroppo perdiamo quasi due ore causa
libretto e telaio del GS (i numeri di fabbrica BMW non coincidono completamente
con quelli a libretto), alla fine capiscono e ci lasciano passare.
Prendiamo le
statali Ukraine, subito metto in guardia Alessandro di stare attento alle
pattuglie della Polizia che fermano sempre i viaggiatori per micro tangenti;
nemmeno detto e ad un certo punto non vedo più Alessandro nello specchietto!
Torno indietro di alcuni km e lo trovo fermo al bordo della strada con una pattuglia
della Polizia.
Forte della mia esperienza passata mi ero preparato delle
banconote da 5 e da 10 euro;
Alessandro stava gesticolando con un poliziotto, cercava di
spiegargli che lui non aveva fatto nulla …io vado dall’altro che sembrava un
po’ più smart e dopo due chiacchere con le solite minacce di ritiro passaporti
etc, gli allungo 5 euro.
Mi guarda e si mette a ridere, mi fa segno salire in auto e
mi spiega che vuole 200 euro ( azz... anche qui l’inflazione ?!?!?!
Inizia la trattativa che si chiude con 40 euro… maledetto.
Esco dalla sua macchina e scoppio a ridere vedendo
Alessandro gesticolare, ancora in piena discussione con l’altro poliziotto (non
si era accorto di nulla): lo chiamo gli dico di salire in moto e ripartiamo
velocemente.
Via di nuovo ma non facciamo molta strada che arriviamo ad
una altro posto di blocco: stessa manfrina, anche se procediamo piano ci
fermano, io a bordo strada e lui lo portano in una specie di caserma;
Qui provo allora la tecnica dell’attore :) :
mi incazzo di brutto e gli dico che in Italia io sono un poliziotto, che sono
un suo collega e che così non si fa… stupito mi guarda e mi chiede se vero
…allora gli urlo di nuovo di sì e lo minaccio che chiamo i superiori se non mi
lascia andare… mi riconsegna i documenti che aveva in mano e mi saluta …evvai :)
Ma Alessandro dov’è?? entro in questa specie di caserma e in
uno stanzone ci sono il poliziotto ed Ale che gesticola anche qui cercando di spiegare
le sue ragioni.
A fatica non scoppio a ridere e rifaccio stessa sceneggiata
fatta all’altro, solo che questo mi risponde a tono e mi urla anche lui
qualcosa.
Allora urlo ancora di più e gli dico che se in due minuti il
mio amico non è fuori faccio un casino, esco sbattendo forte la sottile porta
in legno: due minuti dopo Ale esce senza aver pagato nulla :)
Arriviamo a Lviv, sarebbe bellissima da visitare, un centro
storico stupendo, ma non abbiamo tempo: chiamiamo il solito taxi che ci guida
all’orfanotrofio.
Troviamo la direttrice con suo figlio che parla qualcosa di
inglese e tanti bambini.
Ci fanno visitare l’esterno, è un po’ fatiscente ma
gli interni sono come sempre puliti e decorosi con molte stanze dei giochi.
Le storie di questi bimbi sono sempre le stesse, e purtroppo
anche qui tutti fanno quello che possono con gli aiuti governativi e di qualche
privato; lasciamo anche noi la nostra offerta.
Visitiamo le cucine e faccio una foto con la cuoca, le
raccomando di far bene il cibo per questi bambini :)
All’esterno le maestre riuniscono i bambini che allegri ci
intonano una loro canzone: un momento bellissimo.
Facciamo la foto di rito con tutti, abbracci e baci e via di
nuovo in moto: vogliamo entrare in Polonia per la notte.
Al confine ci fermiamo in una piccola cittadina Polacca:
troviamo un bel Pub con la musica ma Alessandro non è “da battaglia” come me in
queste situazioni :)
Torniamo all’hotel, ci becchiamo dei migranti da un gruppo di
ragazzi polacchi, qui sono contro la filosofia Italiana riguardo l’accoglienza.
Al piano terra c’è un matrimonio con della musica, vorrei
intrufolarmi ma Ale non mi segue per cui ce ne torniamo nella camera che questa
volta è una doppia con letti singoli ed andiamo a nanna: non lo avessi mai
fatto!!!
Ci mettiamo a letto e… dopo 30 secondi lui dormeeeeeee!!!
Il problema è che russa da far paura… ma paura veramente.
Allora scrivo un messaggio via whatsapp a Susy dicendole
tutto sta andando bene ma che lui è rimasto il solito bastian contrario che
conoscevo… testa dura (più dura della mia ;) )
Come finale, le mando l’audio di Alessandro che russa :) (lo ho registrato :) )
Al mattino della domenica c’è una lieve pioggerella,
carichiamo la moto sorridenti e via… Polonia – Cekia – Austria e casa: oltre
1100 km in una giornata.
Arriviamo a casa la sera della domenica, stanchi ma felici
come bambini per la nostra avventura: Susy capirà :)