TRANSLATE

martedì 16 gennaio 2018

• GIORNI 35-36-37-38 • PERU'

Da Cuzco riparto al mattino presto alla volta di Nasca.
Sono 860 km di strada statale normale, tutta una curva dietro l’altra e continui saliscendi di montagna.
Una strada stupenda da guidare in moto se non fosse per gli sbalzi di temperatura da 6 gradi a 28 gradi e viceversa di continuo.
Si ripresenta problema benzina, la faccio in una casa: purtroppo non hanno una calza come filtro e la moto ingoia sporcizia 😩
Arrivo a Nasca la sera tardi molto stanco ma felice per la bella guida e tragitto di oggi.
Trovo subito un buon hotel con piscina e mi ci fiondo.

Esco per una pizza e poi a nanna, dopo aver fatto solito bucato, non immaginando lontanamente quanto accadrà.

Durante la notte mi sveglio di soprassalto alle ore 4 circa: un frastuono molto forte e tutto che trema, in verticale.
Salto giù dal letto, mi tiro dietro lenzuola, e corro giù nel cortile.
Dura circa 30 secondi, un’eternità.
È molto forte (dopo leggo 7.3 scala Mercalli): è da quando ero bambino con il terremoto del Friuli, che non sentivo una scossa simile.
Ti spacca, e mi è rimasto dentro (con angoscia) per due giorni.
Ritorno in camera al volo per prendere passaporto e denaro e torno giù.
Al mattino facciamo colazione… nessuno parla… penso a chi dorme nelle case di argilla e a molta povera gente.

Verso le 10 prendo la moto e vado vedere linee di Nasca, anche se mio umore è sotto i piedi.
Ritorno in hotel e rimango a bordo piscina a leggere e cercare di staccare.
Nel pomeriggio prendo la moto e riparto alla volta di ICA poco distante, voglio andare alla oasi di Huachachina.
L’oasi è un piccolo lago artificiale, ma circondato da dune di sabbia verticali e altissime (almeno 300 metri); Fanno dei tour con delle specie di grandi Buggy, che sembrano usciti da Mad Max 2020 e snowbord sulla sabbia… ragazzi e motori ovunque.

Giro cercando un hotel e faccio l’incontro della serata 😄
Un ragazzo con la sua ragazza in moto mi fermano e mi chiedono se possono farmi una intervista in Inglese.
Lui è Raul, lei Daniela, entrambi universitari specializzandi in Comunicazione.



Dall’intervista ne esce un video improponibile e ci facciamo delle gran risate insieme; mi sono simpatici e mi hanno abbordato in modo originale per cui li invito a bere qualcosa.
Mi suggeriscono un hotel e mentre mi doccio e cambio, faccio provare a Raul la mia Africa Twin.
Chiacchieriamo di tutto, sono molto curiosi e svegli: parliamo dell’Europa, a Daniela piace la Svezia e guardiamo un po’ di foto del mio ultimo viaggio di lavoro a Eskilstuna.
Si offrono di accompagnarmi attorno all’oasi ed a sorpresa Raul mi dice che con Daniela pensava ad un presente per me; gli spiego che per me già è una gioia averli conosciuti, sono questi gli incontri che rendono il viaggio speciale.
Insiste e mi consegna le doppie chiavi della sua moto, un gesto molto semplice ma allo stesso tempo molto significativo.
Ci scambiamo dei lunghi abbracci, loro devono andare via: ci scambiamo contatti e FB e li attendo in Italia, se un giorno verranno.

È stata una gran bella serata: è proprio vero che dopo la pioggia torna sempre il sole!


Devo farmi varie giornate in Perù, l'idea è di costeggiare la costa fino in Ecuador... mi aspettavo però un Perù molto più verde: dalla parte costiera è tutto deserto, c'è solo sabbia, montagne e colori.

Al tempo stesso però è anche molto sporco: Bolivia e Perù hanno paesaggi letteralmente rovinati dalle immondizie ai bordi delle strade.
Passo varie città: Huaco, Huarmey e poi Piura.
Non mi fermo per visitarle, non mi pare abbiamo tantissimo da offrire e poi ogni giorni devo percorrere parecchi km e arrivo alla sera molto stanco.

Per ora non vedo l'ora di arrivare in Ecuador 😁









venerdì 12 gennaio 2018

• MACHU PICCHU • PERU'

Come avrete letto e visto ieri, Machu Picchu è un luogo che lascia il segno...
Questo posto è talmente bello e mistico che spero apprezzerete un altro paio di foto.
Sono certo che anche queste, possano parlare da se 😉













• GIORNI 33-34 • PERU'

Cuzco è la vecchia capitale degli Inca e la consideravano la loro città sacra.
Trovo alloggio in un piccolo alberghetto in centro, piove e tempo non è dei migliori.
Esco a cena il centro storico si può girare tutto a piedi facilmente: ovviamente la cena a base del solito pollo 😥... 


Il primo giorno giro la città, sia al mattino che al pomeriggio: la cattedrale, la chiesa San Cristobal ed altri musei e viuzze. Lo stampo coloniale è ben rimasto in città ed è un piacere girarla a piedi, anche se turisti la affollano a dismisura.

















Rientro in Hotel, prendo il costoso ticket per Machu Picchu, un po’ di bucato alla biancheria intima (sempre di meno… con i pezzi che perdo per strada 😂), e vado a letto presto …alle 2.30 ho la sveglia 😣

Mi sveglio e scendo: prendo un primo taxi bus che mi porta alla stazione degli autobus.
In bus per una ora e mezza fino a Agua Calientes, da lì scendo e prendo il treno, che si avvia lentamente per oltre una ora e mezza verso Machu Picchu.
È un trenino caratteristico e si arrampica su un binario unico, con a destra la montagna fluviale scavata e a sinistra un fiume tumultuoso: ogni tanto si ferma e scendono gli addetti a ripulire le rotaie da massi o altro che scende dalla montagna.
Arrivati al capolinea, un nuovo bus sale per 30 minuti lungo una strada sterrata fino a Machu Picchu.


Sarà la pioggia o la nebbia, ma c’è una atmosfera particolare, quasi mistica.
Il luogo è fantastico e la stanchezza di partire all’alba scompare del tutto.
È incastonato in mezzo a montagne fluviali, verticali… impressionante.
Passo qui tre ore, gironzolando sotto una leggera pioggia.
È già tempo di rientrare e arrivo in città in serata.

Mi rimarrà impresso per molto tempo, sono sicuro.