Difficile, impegnativa, non calcolata, con continue
sorprese e difficoltà da superare: ma è quello che cercavamo, no?
Al mattino passaggio alla Honda di Riberalta che ci da il contatto della Honda appena dentro il confine Brasiliano.
Teoricamente oggi doveva essere una normale giornata di
trasferimento su asfalto: da Riberalta a Guayaramerin sono 85 km di autostrada.
Partiamo con il sole e già al primo casello di pedaggio ci dicono
che la strada più avanti è bloccata da scioperanti per
farsi ascoltare dal governatore della regione con l'obiettivo di farsi sistemare
le strade laterali (sono in blocco già da ieri mattina): vabbè, pensiamo, passeremo in
qualche modo...
Arriviamo al blocco, e veramente hanno messo un Tir di
traverso su un ponte!
Cerchiamo varie strade laterali ma nulla da fare, finiscono
tutte o nella foresta o nei bacini d’acqua (qui siamo nel Pantanal Boliviano).
Sotto il ponte c’è un Rio
Riusciremmo a guadarlo ma per
scendere e salire non c’è verso.
Dopo aver controllato la mappa decidiamo di andare a Cachoela
Esperanta e da li scendere da un'altra strada verso Guayamerin,
per fare il giro sono 150 km, ci dicono che anche là c’è un blocco ma tentiamo comunque.
per fare il giro sono 150 km, ci dicono che anche là c’è un blocco ma tentiamo comunque.
Ritorniamo verso Riberalta e 10 km prima della città c’è la
deviazione verso Cachoera Esperanta
e qui iniziata l’avventura 😊
e qui iniziata l’avventura 😊
La strada è una bellissima sterrata veloce (viaggiamo a 100
km ora) in mezzo alla foresta verdissima.
Ogni tanto le rette finiscono e troviamo delle semicurve su ghiaino che per noi sono uno spasso: ci distanziamo di circa 400 metri l'uno dall’altro per avere visibilità nella polvere sollevata dalle nostre moto.
Ogni tanto le rette finiscono e troviamo delle semicurve su ghiaino che per noi sono uno spasso: ci distanziamo di circa 400 metri l'uno dall’altro per avere visibilità nella polvere sollevata dalle nostre moto.
Ogni tanto si vede l’ingresso di una Fazenda e troviamo
anche delle scuole formative per i ragazzi.
Sono piccoli agglomerati di case (baracche in legno) ed è tutto
sospeso come fuori dal mondo: una fortissima emozione, credetemi.
Ci fermiamo assetati in una baracca dove vendono coca cola e
tutta la famiglia (uomini compresi) è concentrata a guardare in TV la telenovela del
momento 😊,
fuori, dei bimbi di 3-4 anni giocano tranquilli.
fuori, dei bimbi di 3-4 anni giocano tranquilli.
Più avanti troviamo una scuola educativa e ci fermiamo a
chiacchierare con dei bambini: faccio vedere loro le mappe che ho sulle
sulle valigie, dov'è Italia e un po’ di geografia.
C'è un posto di blocco della Polizia, cambiamo un po’ di denaro Boliviano (siamo senza) e ci informano che più avanti c’è da passare fiume: mi piacerebbe fermarmi di più in questo Pueblo per capire la storia locale ma siamo di corsa visti gli imprevisti della giornata.
Mi aspettavo delle zattere con maggiori dimensioni per andare tranquilli con le
nostre moto cariche da quasi 300 kg,
troviamo invece delle zattere fatte di assi di legno e qui, complice la stanchezza, iniziamo a ridere e a prenderci in giro come non mai 😊
troviamo invece delle zattere fatte di assi di legno e qui, complice la stanchezza, iniziamo a ridere e a prenderci in giro come non mai 😊
Mandiamo per primo Nicola che se affonda è abituato 😊
Primo giro due moto: poi io torno e prendo anche la mia
moto.
Usano un motore fuoribordo da 6.5 cv ad albero lungo e con un'elica finale: orgoglioso mi dice che è lo stesso che usano in amazzonia 😊
Bevuta sull'altra riva e ripartiamo
Arriviamo quindi al secondo blocco: anche qui tante macchine e un folto
gruppo di persone che bloccano passaggio.
Ci fermiamo ed andiamo a discutere con i capi di questo
blocco, un anziano e due signore.
Provo giocarmi una carta: gli spiego che per avere maggior visibilità per la loro protesta sarebbe ottimo fare dei video e metterli in faceboock, come strumento di divulgazione 😊
Ci stanno e organizziamo tre video che poi ho messo in FB:
con i vostri mi piace mi auguravo che avessero pietà e ci consentissero il passaggio.
il video è riuscito bene ed ho dato anche le mie valutazioni 😊
Gli animi dei dimostranti e di chi è lì bloccato sono tesi:
ci sono viaggiatori che hanno dormito in auto e sono lì fermi da ieri mattina
senza sapere quando ci sarà lo sblocco: attendono solo che il governatore dica
qualcosa.
Ci mettiamo sul cassone di un pick up e facciamo un buon
caffe italiano che offriamo ai nostri compagni di blocco e iniziamo a ridere
pensando a chi stanotte dorme fuori dalla mia tenda visto che è una due posti 😊.
Prendo la moto di Nicola e vado in perlustrazione nella
foresta cercando un qualche sentiero per passare ma nulla
Un campesinos ha pietà di noi e ci indica un passaggio nella
fitta foresta, ci dice che con moto si fa senza problemi, proviamo
Entriamo in uno stretto sentiero nella foresta e arriviamo a
un passaggio obbligato: un guado melmoso profondo oltre 60 cm, ma con un
fondo che non è fondo …nel senso che se ci vai dentro continui a sprofondare .
Passa primo Mario e con nostro aiuto ce la fa abbastanza
bene,
Poi tocca a Nicola un po’ incitato da me e patatrac: moto
affondata!
In 4 a tirarla su di peso prima di avantreno e poi con il posteriore, una fatica disumana, eravamo fradici dall’umidità e dallo sforzo, poi la ho presa io e sono riuscito salire in marcia sull'ultimo
tratto.
Alla fine è stata la volta della mia moto ed anche qui ho fatto un
parziale affondamento con ulteriore sforzo di tutti a tirarla su.
Giuro che non ho mai fatto così fatica con una moto!!
Usciamo finalmente dalla boscaglia, fradici e infangati
ovunque (ho i piedi negli stivali che galleggiano nella melma), siamo sfiniti
veramente.
Vado in moto per qualche km senza giacca ne casco per prendere aria.
Finalmente arriviamo a Guayaramerin e ci dirigiamo alla polizia e dogana per mostrare i documenti per l'uscita dalla Bolivia.
Vado in moto per qualche km senza giacca ne casco per prendere aria.
Finalmente arriviamo a Guayaramerin e ci dirigiamo alla polizia e dogana per mostrare i documenti per l'uscita dalla Bolivia.
Tutti ci chiedono da dove siamo venuti visto che sanno esserci
blocchi ovunque e quasi non credono che veniamo comunque da Riberalta.
Arriva un vento forte e vediamo che la moto di Nicola è nuovamente
forata sull’anteriore.
Facciamo tutto di corsa perché l'ultimo traghetto per il Brasile
è alle 18,
Bravissimo Mario a chiedere ai traghettatori di aspettarci.
Facciamo i documenti di corsa, sembra serva fumigare la moto
per entrata in Brasile ma non abbiamo tempo per cui rischiamo e via,
Saliamo dalla rampa del traghetto (Nicola con l'anteriore a
terra forata)
Sul traghetto tiriamo finalmente un respiro di sollievo, siamo
veramente sfiniti.
Scendiamo dall'altro lato, quello Brasiliano (si chiama Guyara – Mirim ,
nome simile al Bolviano dall'altra parte) e i gentilissimi doganieri Brasiliani
anche se con gli uffici già chiusi, ci riaprono per fare documenti.
Arriva un violentissimo temporale, per
fortuna siamo negli uffici,
bastano questi 15 minuti di pioggia e sulle strade si formano torrenti d’acqua che corrono... almeno le moto si lavano un po’.
bastano questi 15 minuti di pioggia e sulle strade si formano torrenti d’acqua che corrono... almeno le moto si lavano un po’.
l'ufficio immigrazione è chiuso e apre dalle 20 alle 21.
Andiamo così in una pousada e cerchiamo di ripulirci dal
fango,
gli stivali sono pieni di melma e riduco il bagno in una
pozzanghera rossa cercando di lavarli.
Nicola è all’esterno che con scopa e gomma dell'acqua, lava suoi
pantaloni…
insomma due ore per tentare una ripulita non riuscita 😊
insomma due ore per tentare una ripulita non riuscita 😊
Prendiamo il taxi e andiamo a mangiare in un buon ristorante
di carne con 6 altrettanto ottime caipirinha 😊
E poi notte a tutti
vi lascio un altro po' di foto,
nel frattempo caricherò anche gli altri video😊
vi lascio un altro po' di foto,
nel frattempo caricherò anche gli altri video😊
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