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domenica 5 luglio 2015

• GIORNO 37-38 •

03-04.07.2015
Al mattino cerco gommista per il cambio gomme: lo trovo ma chiuso.
Con l'aiuto di un ragazzo telefoniamo al numero sulla porta e in 10 minuti arriva.
Io devo arrangiarmi togliere e mettere ruote, lui mi cambia le gomme: ok affare fatto :) Un'ora e mezza ed è tutto fatto: in gamba il ragazzo!
Le Shinko E 705 che avevo su hanno fatto 13.500 km incluso il Pamir e sono ancora valide...gran gomma e ottimo grip.

Ne approfitto per dare un occhio all'ammortizzatore che un po’ ha ceduto: perdite di olio non ne vedo, per cui allento ghiera registro e indurisco la molla...vedremo come va.
Si ferma un simpatico ragazzo Israeliano, in viaggio sui soliti pullmini russi 4x4: scambiamo due parole sui rispettivi viaggi, facciamo una foto assieme e via.

Ho deciso che farò la via a Sud della Mongolia ma arrivato ad Altaj, taglierò il paese verso nord verso Moron per poi arrivare a Ulan Bator: avevo disegnato sulla cartina il percorso, un po' a naso e poi... seguo l'istinto come sempre :). I primi Primi 70 km dopo Olgii sono tutto asfalto e inizio a chiedermi se non ho sbagliato a scegliere il percorso.

La regione di Olgii è famosa per la caccia con l'aquila e trovo uno con la sua aquila per strada, che vuol farmi provare l'ebrezza di tenerla al braccio a becco libero...: no grazie devo tornare in Italia con entrambi gli occhi :)



La Kath è ingestibile e inguidabile su queste piste stupende che consentono velocità molto maggiori rispetto al Pamir: con i tasselli nuovi ancora di più..flettono e con in più il peso dei bagagli, va dove vuole lei; Ha il posteriore che si muove di lato di 10 cm a dx e sx ...abbinato all'avantreno di sempre, mi sembra avere una biscia sotto di me :) ma ci abitueremo!
Dopo 70 km l'asfalto si blocca di colpo e iniziano le piste con i primi tre guadi, per fortuna non molto profondi (grazie al tempo degli ultimi giorni che è stato bello).



Lo sterrato è bello compatto ma alterna zone improvvise di sabbia e devo stare all'occhio, memore del gran volo di 25 anni fa in Africa.
Ma è tutto un diverso viaggiare rispetto al Pamir, le buche sono rare e si viaggia più forte: tra i 60 e gli 80 km all'ora.
Inoltre le piste sono parallele e posso continuamente scambiarle, tenendo solo d'occhio la freccia del GPS (grazie ancora Jean per la mappa della Mongolia caricata su mio GPS!). 
Le gomme tassellate qui ci vogliono tutte, ma a causa del peso dei bagagli, non posso osare più di tanto.

Cammelli, aquile, falchi, cavalli, Yacht ....è uno zoo aperto la Mongolia, non ho mai visto tanti falchi in vita mia (nella foto penso stesse covando le uova).




Passo tra panorami mozzafiato con colori fortissimi e con le nubi che hanno contorni così definiti, da lasciare a bocca aperta!
I monti sono verde acceso ricoperti dall'erba, le piste si dividono a ventaglio ....tutto magico! Devo dire che dopo due giorni, penso che al mondo questo sia il paese che ho visitato, con il più forte connubio tra uomo e natura.
Qui tutti vivono di pastorizia e allevamenti e l'alimentazione è ristretta a pochissimi alimenti e tutto, dico tutto ciò che offre il suolo e gli animali, viene utilizzato nella vita comune.
Nonostante tutto sono anche qui, tutti sorridenti e disponibili e scoprirò domani anche molto ospitali.



  






  




  



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