• GIORNO 11 •

07.06.15 - Mashhad

Oggi visita a Mashhad, città da oltre 2 milioni di abitanti.

Da Wikipedia :

Il nome completo della città di Mashhad, capitale del Razavi Khorasan iraniano e capoluogo dell'omonima provincia, è in realtà Mashhad ʿAlī, "Il santuario di ʿAlī", poiché la parola persiana mashhad (ﻣﺸﻬﺪ) significa "luogo di sepoltura di unoshahīd", "santuario". Ciò è dovuto al fatto che in essa è ospitato il venerato luogo di sepoltura dell'ottavo Imām delloSciismo duodecimano, ʿAlī al-Riḍā (che in persiano diventa Reżā).

Ci sarebbe molto da visitare, ma decido di fare solo la Moschea Imam Reza, famosissima e molto grande.

Su alcuni forum ho letto che non hanno fatto entrare gruppi di “occidentali“ infedeli ai loro occhi, ...beh io ci provo!

Con un taxi (niente moto oggi, devo far riposare le natiche, provate dagli ultimi due giorni di strada) mi faccio portare alla moschea.

All’entrata mi perquisiscono e obbligano depositare in un apposito locale la macchina fotografica che avevo appresso: assurdo che lascino entrare i cellulari.

Infatti una volta dentro, vedo alcuni iraniani intenti a farsi foto o selfie...

Ho girato mezzo mondo per lavoro (...e ne sono felice) ma mai avevo visto una cosa simile; oltre alla vastità e i materiali usati, l’architettura e l’interno della struttura principale, dove vi è il sepolcro dell’Imam, è incredibile.

Lascio le poche foto e video che ho rubato parlare per me.

È un luogo estremamente mistico, e i pellegrini ne grande danno importanza religiosa.

All’interno, dopo aver tolto sandali per entrare scalzo, sono tutte cupole e corridoi con ai lati piccole librerie con dei testi sacri che i pellegrini possono prendere e leggere seduti sui tappeti.

Ci sono dei bacini in marmo contenenti rondelle di pietra (il doppio di una moneta da 1 euro) che molti prelevano e lo faccio anche io.  Penso siano ricavate dalle pietre usate per costruire la moschea, ma è solo un mio pensiero.

Tutti pregano, toccano con le mani i muri in marmo e le enormi porte in legno decorate. Attorno alla tomba dell’Imam c’è una calca di gente impressionante e tutti pregano le loro "litanie" religiose.

Oggi sono sicuramente l’unico occidentale nella moschea e questo mi fa soggezione...

Sarebbe stato bello avere una guida turistica che mi illustrasse ogni parte di questa moschea, ma non la ho trovata.

Rimango dentro tutta la mattina, girando a zonzo, soffermandomi sui particolari architettonici e fermandomi a pregare per tutti i miei cari.

Esco e giro un po’ il centro, vado a vedere i vari negozi e negozietti. Tantissime famiglie sono intente a fare shopping e ne approfitto per comprare tre Polo (nella fretta... mi sono portato solo tre t-shirt che uso a rotazione in moto, ma nulla di più...).

Rientro in Hotel nel primo pomeriggio; tra bucato degli ultimi due giorni (grazie Eli per sapone speciale), download fotografie, testi per il blog, ristampare con miglior qualità la lettera di invito per Turkmensitan (che userò domani) e risolvere problemi informatici (per me quasi insormontabili) il tempo vola ed è già sera.

Mi riprometto di tornare in questo paese e visitarlo con calma...lo merita assolutamente!

Ora le belle notizie.

Gabriele, figlio di amici "Cavaoci", è tornato a casa dall'ospedale con la sua mamma Eleonora e sta meglio. La figlia dei miei amici è stata operata e uscita dalla rianimazione... con il tempo tornerà splendida. Il mio grande "ometto" Filippo è ancora out a casa ma è in via di guarigione, tra poche settimane ritornerà al suo amato Basket.

I miei gemelli sono entrambi in forma e sono tornati attivi per la gioia di mamma Eli!

Ne approfitto per ringraziare Massimiliano G. dello splendido lavoro a supporto del mio Blog e anche Giorgia per avermi aiutato nell’ottenere tutti i visti necessari per attraversare i vari paesi che incontrerò!

Saluto e ringrazio tutti gli amici "reali e virtuali" che mi stanno seguendo attraverso il blog e facebook. 

Bye bye Iran!