05/06.06.2015
Sono state due giornate di attraversamento del territorio iraniano.
Da Tabriz a Semnan (180 km dopo Teheran) e da Semnan fino a Masshad, la città santa.
Due lunghe e faticose giornate, rispettivamento di 13 e 11 ore sotto un sole cocente (40 gradi circa), in un territorio desertico dove non si trovava un albero per avere un po’ d’ombra neanche a morire.
Io che bevo poco mi sono scolato dal camelback, 5,5 e 4,5 litri di acqua (più quanto bevuto nelle soste), penso che di sudore ho perso ben di più.
Mi sono fermato a fare incetta di frutta secca con il forte rischio di prendermi un po’ di dissenteria; troppo invitante, ne sono molto molto goloso. I fogli colorati che vedete in foto è frutta secca pressata che è avvolta in un sottile strato di nylon.
Te ne tagliano quanta ne vuoi, la puoi arrotolare, non si appiccica, è buonissima!
A farmi compagnia unicamente il ronzio del motore e la musica del mio MP3…, musica stupenda (Pink Floyd, Luca Carboni, Vasco Rossi, U2, Rem, Biagio Antonacci, Tiziano Ferro… e vai con altri brani dei miei fantastici anni 80) caricata in extremis prima di partire...,grazie a chi mi ha aiutato!
"Gli iraniani"
Welcome to Iran...me lo sarò sentito dire 1000 volte!
Un popolo incredibile; avevo letto bene di loro, ma tutto andato oltre le aspettative.
Quando facevo sosta, subito ad avvicinarti e chiederti, chi sei, da dove vieni, dove vai, cosa fai nella vita…, curiosi e disponibili all’infinito!
Basta incrociarsi con lo sguardo che ti avvicinano per offrirti ogni cosa...
In un' aerea di servizio in coda per la benzina, un papà in auto è sceso per offrirmi mezzo pacchetto di biscotti (mi vedeva affamato), un' altro papà dopo una sosta ha aperto il proprio bagagliaio, ha tirato fuori un kg pane (buonissimo) per offrirmelo in cambio di una foto dei suoi gemelli sulla mia moto. Il venditore di frutta secca mi ha fatto pagare solo 50 cent/€ per quanto preso, poi mi ha regalato il doppio di mercanzia.
È un popolo con un buon tenore di vita (molto meglio della Turchia), fiero, educato, rispettoso; a mio vedere molto intelligente e preparato.
Vestono bene, specie nelle città e le donne portano la classica tunica nera con velo che lascia libero solo il volto; è incredibile questa usanza, tenendo conto che sotto di tale tunica nera si curano alla moda…, borsette Louis Vuitton o Gucci, orologi di marca, anelli, scarpe alla moda. I loro volti (bellissimi quelli di molte donne) sono molto curati e truccati.
Questa tunica nera penso, sia insopportabile per molte di loro.
Le vedo comunque emancipate e discutere al pari degli uomini quando si incontrano tra famiglie e amici.
Il mio problema principale con gli iraniani in genere, è essenzialmente il pericolo di incidenti stradali ogni due minuti.
La loro voglia di conoscerti e cercare contatto con l’occidentale in moto è così forte che rischiano di tamponarmi ogni volta. Si avvicinano in piena velocità, arrivando a 20 cm dalla moto, solo per fotografarmi. Incredibile quanti Ipad, Mini Ipad etc... hanno i loro figli. Penso esistano più foto di me fatte da loro in Iran che nella mia vita. Abbassono il finestrino e mi urlano "Welcome" alzando il pollice! Sulla strada statale e autostrada è gestibile, mi scanso un po’ a dx, contraccambio il saluto e via, mentre nelle città è un dramma!! Il traffico è disumano, corrono all’impazzata e si attaccano al clacson venendomi quasi addosso sia da dx che da sx, ero in tensione pazzesca per non cadere.
La loro voglia di conoscerti e cercare contatto con l’occidentale in moto è così forte che rischiano di tamponarmi ogni volta. Si avvicinano in piena velocità, arrivando a 20 cm dalla moto, solo per fotografarmi. Incredibile quanti Ipad, Mini Ipad etc... hanno i loro figli. Penso esistano più foto di me fatte da loro in Iran che nella mia vita. Abbassono il finestrino e mi urlano "Welcome" alzando il pollice! Sulla strada statale e autostrada è gestibile, mi scanso un po’ a dx, contraccambio il saluto e via, mentre nelle città è un dramma!! Il traffico è disumano, corrono all’impazzata e si attaccano al clacson venendomi quasi addosso sia da dx che da sx, ero in tensione pazzesca per non cadere.
Sono però isolato dal mondo, a parte wifi degli hotel che mi permette whatsapp e mail, internet è inutilizzabile, non posso accedere al mio blog e a facebook. Sembra strano ma essere isolato dal resto del "mondo occidentle" mentre viaggi per strada in mezzo al deserto è una brutta sensazione. Per fortuna, ho un telefono satellitare di emergenza prestatomi dal mio caro amico Gianni Feifer, speriamo di non doverlo mai utilizzare.
La moto
Sta andando bene, a parte il problema di "guidabilità" già spiegato.
Negli interminabili rettilinei in mezzo al deserto, qualche volta ho pregato perchè non si fermasse. Con queste temperature e sotto il sole...,meglio non pensarci!
Va così bene comunque...non la sto curando minimamente!
Ho deciso ora di aprire dibattito: non posso chiamarla sempre “la moto “ e vorrei darle un nome proprio...
Questo modello di moto, tra gli appassionati, è chiamato “la Regina“. Visto che il sottoscritto è anche il suo cavaliere, non vorrei rischiare di essere chiamato “rospo“… Suggeritemi un altro nome per lei... la gara al nome ideale è aperta, aspetto voi!
Questo modello di moto, tra gli appassionati, è chiamato “la Regina“. Visto che il sottoscritto è anche il suo cavaliere, non vorrei rischiare di essere chiamato “rospo“… Suggeritemi un altro nome per lei... la gara al nome ideale è aperta, aspetto voi!
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